Transessuali, transgender, trans-identità.
Transgender
Transgender Individuo con disturbi dell'identità di genere e del comportamento sessuale che vanno dal travestimento con abiti del sesso anatomico opposto al proprio, alla ricerca di interventi medicochirurgici di modifica degli organi sessuali e dei caratteri sessuali secondari, in una accezione sempre più ampia e indefinita. Nella psicopatologia psicoanalitica si distinguono dettagliatamente i travestiti dai transessuali.
Travestiti.
I travestiti sono individui di sesso biologico maschile, con un preciso senso psicologico di appartenenza al genere sessuale maschile, che pero amano vestirsi con indumenti femminili: talora si truccano e si esibiscono in tali fogge, talora si limitano a indossare segretamente biancheria intima femminile. Il travestito ha bisogno appunto di travestirsi per provare eccitazione e fare sesso con donne. Il travestito, infatti, non e un omosessuale e tiene molto alla sua – sia pur distorta – eterosessualità. Il culmine del piacere e per lui rivelare il pene nascosto sotto i panni da donna. Non si riscontrano in letteratura veri casi di travestitismo femminile; l'abbigliamento di alcune donne in fogge maschili non ha il carattere della coazione e della necessità assoluta per raggiungere l'orgasmo. Nella nosografia classica il travestitismo e collocato tra le perversioni che sono considerate classicamente una patologia esclusiva degli uomini. Alla radice ci sarebbe l'impossibilita di tollerare l'idea che esistano esseri senza pene, vissuti come castrati; la propria immagine di persona con un pene, ma in vesti femminili, alluderebbe all'illusione inconscia di identificazione (➔) con una madre fallica, cioè con una figura arcaica ancora indifferenziata che possiede 'tutto', non patisce alcuna mancanza e non e esposta all'angoscia di castrazione (➔ complesso di Edipo).
Transessuali.
I transessuali sono individui di ambo i sessi che si vivono come nati nel corpo 'sbagliato'; il loro senso psicologico di appartenenza e infatti quello del genere sessuale opposto. La disperazione sfocia spesso in un pensiero ossessivo dominante, fino a progettare il suicidio. L'insoddisfazione e l'infelicità raggiungono livelli elevatissimi, particolarmente in occasione di un innamoramento per una persona dello stesso sesso, che non e in grado di ricambiare il desiderio e il sentimento. Il transessuale in genere aborre l'omosessualità e cerca invece di cambiare quello che considera lo sbaglio della natura circa il suo corpo. A seconda delle circostanze sociali, economiche e legislative dell'ambiente in cui vive, il transessuale cerca rimedio in ormoni e altri farmaci, in interventi estetici e infine nel cosiddetto cambiamento di sesso chirurgico. In realtà, la chirurgia non ha affatto tale potere: può al massimo costruire una apparenza del genere sessuale agognato mentre distrugge irreparabilmente l'anatomia di quello originario. Ciò e esattamente quel che vogliono a livello inconscio questi pazienti: attaccare e distruggere in se la parte 'cattiva' maschile o femminile della propria identità psicofisica, con una fantasia secondaria di riparazione (➔ riparazione e riconciliazione) maniacale di costruzione dell'anatomia del sesso opposto. Secondo la psicoanalisi, il transessualismo e una patologia di area psicotica, un delirio circoscritto, strenuamente resistente alla terapia psicologica, particolarmente nella nostra epoca, nella quale si e sviluppata una forte collusione di tipo ideologico in ambito sociale e medico. Si confondono tali patologie con l'omosessuadente lita (➔ sessualità) e il problema si sposta sul piano dei diritti civili, riducendo la già bassa disponibilità di questi soggetti a confrontarsi con i problemi psicopatologici profondi.
Transgender
Aspetti sociali del transessualismo. Attualmente la questione e divenuta socialmente rilevante, non per i numeri, ma per il tipo di attenzione e di risposta culturale che le viene tributata: da un lato le legittime rivendicazioni di associazioni e gruppi 'trans' sul piano dei diritti legali e del riconoscimento sociale e istituzionale; dall'altro, l'opposizione delle forze più retrive del pregiudizio. E apparentemente pacifica (dall'Australia all'Iran) l'accettazione universale del cambiamento chirurgico di sesso. In quanto all'Italia, ormai da circa 25 anni nelle strutture pubbliche si prevedono gruppi di psicoterapia propedeutici a interventi a base di ormoni ea manipolazioni chirurgiche, quale premessa obbligata al cambio di sesso anagrafico sui documenti. Questo atteggiamento, che si basa sull'idea di correggere un supposto 'sbaglio' della natura, preferisce eliminare il perturbante 'disordine' psicologico piuttosto che confrontarsi davvero con la complessità dell'identità, che riguarda tutti. In realtà non c'e alcuna evidenza di tipo biologico alla base del disturbo. Ne sono consapevoli anche coloro che propongono terapie ormonali o chirurgiche, che mirano solo a ridurre – più o meno stabilmente – a livello sintomatico l'angoscia del paziente. Di converso, e noto che individui portatori di autentiche alterazioni dei cromosomi sessuali sviluppano una identità di genere molto più in relazione al tipo di allevamento psicologico che hanno ricevuto nella prima infanzia, che non in relazione alla loro combinazione cromosomica. Lo sforzo psicoterapeutico dovrebbe essere invece quello di riportare sul terreno del simbolico il dramma di queste persone, incatenato nella concretezza del corpo. I transessuali dovrebbero essere aiutati a tollerare il dubbio, a sopportare i limiti della realtà, a trovare un aggiustamento individuale tra angosce e difese meno distruttivo, a migliorare il rapporto psicofisico con se stessi e con gli altri.
Dizionario di Medicina (2010)